Ragadi al seno durante l’allattamento: come combatterle

ragadi al seno come combatterle

L’OMS ovvero l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda alle mamme l’allattamento al seno come miglior soluzione per nutrire e curare il proprio bambino fin dai primi giorni.

L’allattamento è un momento molto importante e delicato, non solo per il sostentamento del piccolo ma soprattutto perché è in questa fase che si inizia a cementare il rapporto tra mamma e figlio in modo stabile e ottimale.

Perché l’allattamento dia dei buoni risultati è opportuno che per tutta la sua durata sia un momento piacevole e sereno per entrambi, sia per la mamma che per il piccolo. Ecco perché è di notevole importanza prevenire qualsiasi tipo di problema al seno della mamma.

Oggi, quindi, affronteremo questo delicato argomento e ti spiegheremo come combattere le ragadi al seno in allattamento, problema che coinvolge tantissime donne.

Come curare le ragadi al seno?

Non scoraggiarti se durante l’allattamento le ragadi fanno la loro comparsa, purtroppo è un fattore molto comune, ma il problema è assolutamente risolvibile con i giusti metodi e un po’ di pazienza. Ciò che intanto è importante sapere è che non si deve interrompere l’allattamento, evitando così che la situazione si aggravi con la formazione di un ingorgo mammario o addirittura di una dolorosa mastite.

Per questo motivo ti consigliamo di allattare sempre, anche quando si dovessero formare delle ragadi sanguinanti, queste non creeranno alcun problema al piccolo, puoi stare tranquilla. Oltre a questo, è indispensabile correggere l’attacco al seno per eliminare alla base una delle cause scatenanti di questo doloroso problema.

Ragadi al seno durante allattamento: soluzioni pratiche

  • Utilizzo delle coppette d’argento. Si tratta fondamentalmente di dischetti con la sagoma del capezzolo, quindi anatomici, che solitamente si usano poco dopo il parto e dopo aver attaccato al seno il piccolo per la prima volta. L’argento infatti ha proprietà antibatteriche e cicatrizzanti permettondo alle ferite di guarire in 24/48 ore.
  • Un altro utile rimedio consiste nello spalmare sulle ferite presenti sul seno della lanolina, ovvero una sostanza cremosa giallastra che applicata con cura e quotidianamente lenisce il dolore ed idrata l’epidermide. PureLan della Medela, ad esempio, è un prodotto composto al 100% da lanolina purissima, senza additivi o conservanti. Le ragadi profonde si possono comunque curare applicando sulle lesioni anche della pomata all’ossido di zinco;
  • A poco a poco, quando le ragadi sono in via di guarigione e non fanno più male, puoi provare a spremere delicatamente il seno e spalmare il latte o il colostro che fuoriesce sul capezzolo e sull’areola. Non coprire subito il seno, ma lascia che si asciughi all’aria. Sia il latte che il colostro, infatti, sono degli ottimi idratanti e cicatrizzanti naturali a costo zero;
  • Lava bene le mani prima della poppata;
  • Correggi l’attacco al seno e quindi la posizione del bambino;
  • Inizia l’allattamento dal seno che fa meno male, così che il bambino sia portato a succhiare con meno vigore dal secondo seno;
  • In caso di dolore acuto puoi aiutarti con il tiralatte per avere un po’ di sollievo, magari fino a quando il dolore non diminuisce.

Cosa sono le ragadi

Le ragadi sono dei piccoli tagli che si formano sulla pelle del capezzolo o intorno all’areola. È possibile che queste compaiono durante l’allattamento, soprattutto nei primi giorni.

Le ragadi possono essere un semplice fastidio temporaneo e svanire dopo qualche giorno, oppure possono aggravarsi con l’allattamento fino a sanguinare, provocando alla mamma un forte dolore quando il bambino si attacca al seno, ed esponendola quindi ad un maggior rischio di infezioni.

Questo problema può rappresentare una dura sfida per la mamma, rendere l’esperienza dell’allattamento poco piacevole, e a volte diventare una vera e propria fonte di stress.

Prevenire la formazione delle ragadi al seno

Già qualche settimana prima del parto, è opportuno ammorbidire la zona interessata con oli e creme che rendano la pelle elastica e morbida, come ad esempio l’olio di mandorlaLa causa della loro formazione va rintracciata una componente genetica, ovvero una predisposizione familiare.

Anche avere un capezzolo retratto può facilitare l’insorgere di queste ferite dolorose, dal momento che l’allattamento risulta più complicato. A complicare le cose vi è anche l’attacco al seno sbagliato da parte del piccolo. Per prevenire le ragadi, quindi, è possibile semplicemente far sì che il bambino si attacchi al seno correttamente.

È inoltre opportuno mantenere una corretta igiene: innanzitutto sarebbe auspicabile bandire le classiche coppette assorbenti, a meno che queste non siano interamente in puro cotone. Le coppette, infatti, rappresentano un ambiente ottimo per la formazione di germi poiché mantengono il seno umido, facendo così aumentare nella mamma la possibilità di contrarre infezioni.

Se vuoi comunque usarle puoi anche cimentarti nel “fai da te” ritagliando delle vecchie lenzuola o magari fazzoletti di puro cotone che non usi più. Ti raccomandiamo di lavarti solo con l’acqua tiepida, usando detergenti che siano delicati e privi di alcool, profumi o altre sostanze che possano in qualche modo irritare o modificare l’odore naturale del seno che i bambini riconoscono e che imparano “ad amare”.

Attaccare al seno il bambino adeguatamente

Per attaccare bene il bambino al seno deve essere innanzitutto sveglio e interessato a mangiare. Questo vuol dire fondamentalmente accertarsi che il piccolo muova le labbra o provi ad avvicinare le sue mani alla bocca. Ricordati inoltre che devi trovare una posizione comoda, e sostenerlo adeguatamente.

Il piccolo, infatti, deve stare comodo e disteso sulla mamma, facendo sì che orecchio, spalla e fianco del piccolo siano in linea. È opportuno stimolare con la punta del capezzolo la bocca del cucciolo e avvicinarlo al seno solo quando l’apre, mi raccomando di portare il capezzolo vicino al labbro superiore del bambino e non al centro della bocca, per invogliarlo e stuzzicarlo adeguatamente. Parte dell’areola deve essere all’interno della bocca del bambino, affinché il mento e il naso siano direttamente a contatto con la mammella. È inoltre necessario che durante la poppata non si sentano schiocchi, ma soltanto il rumore che il bambino fa quando inghiotte in maniera naturale.

Se dopo le prime volte che allatti il piccolo, continui a sentire dolore quando lo attacchi al seno per più di 10 secondi, allora stacca il piccolo e prova di nuovo. Come vedi con dei piccoli accorgimenti e tanta pazienza anche il problema ragadi al seno durante l’allattamento può essere superato, a maggior ragione se a farlo è una super mamma come te, che non si ferma davanti a nulla per amore del suo piccolo.

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