Candida vaginale: sintomi, cause e cura

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La candida vaginale è un’infezione che colpisce moltissime donne a livello dell’apparato genitale. Si tratta di un fungo, chiamato Candida Albicans.

Questo disturbo crea dei sintomi molto specifici è attualmente può essere trattato con dei rimedi molto validi che possono risolvere il problema in pochissimo tempo, senza ulteriori complicazioni. Andiamo a scoprire tutto quello che c’è da sapere su questa particolare tematica!

I sintomi della candida vaginale

Ci sono alcuni sintomi specifici che ti dovrebbero essere un campanello d’allarme della candida nella donna. L’infezione, infatti, ha come sintomi principali dolori e pruriti generalizzati nella zona della vulva, specialmente durante il periodo delle mestruazioni e durante un rapporto sessuale, in cui si avranno dei fastidi particolarmente debilitanti. Anche durante la minzione si avvertirà la sensazione che qualcuno ti stesse pungendo ripetutamente.

Sono anche molto comuni gli arrossamenti della zona e la perdita di liquido biancastro molto simile alla secrezioni vaginali tipiche del periodo dell’ovulazione. Potrebbero inoltre presentarsi le ragadi vaginali, cioè delle piccole lesioni che apparentemente sono molto simili a dei tagli.

Le cause della candida vaginale

Le cause della candidosi sono diverse: essa può presentarsi a tutte le età della donna e non è unicamente connessa alla diffusione tramite un rapporto sessuale, nonostante sono molti a pensare che questa sia la sola causa.

Essa può essere dovuta ad una cattiva igiene personale, effettuata con detergenti di cattiva qualità contenenti additivi chimici che vanno a danneggiare la flora batterica della vagina. La candida può essere anche la conseguenza dell’uso di asciugamani non personali, dunque tramite un contatto indiretti con una persona infetta.

Anche chi soffre di diabete può essere maggiormente soggetto all’insorgenza della candida, in quanto questo va a creare un ambiente con una quantità di glucosio tale da permettere l’annidamento di virus, batteri e funghi, i quali ricavano nutrimento proprio da esso.

La cura della candida vaginale

I rimedi che abbiamo a disposizione per poter combattere la cndida vulvare sono diversi e si possono trovare direttamente in farmacia. Si parte con la terapia utilizzando dei farmaci antimicotici, i quali vanno a combattere direttamente il fungo alla causa di questo disturbo.

Questi possono essere assunti per via topica, dunque con una crema da utilizzare nell’orefizio della vulva, in compressa per uso vaginale, oppure con delle compresse che vanno assunte per via orale. Ognuna di queste è indicata per il trattamento della candida, dunque si può acquistare quella che maggiormente si preferisce come modalità d’uso.

Un effetto collaterale molto comune degli antimicotici ad uso topico vulvare è bruciore e irritazione locale, mentre per quanto riguarda quelli ad uso orale si potrebbe avvertire nausea, dolore localizzato alla regione dell’addome, ma anche flatulenza e disturbi gastrici.

Durante l’assunzione di questa tipologia di farmaci occorre sempre mantenere un’igiene personale corretta, messa in atto grazie all’uso di detergenti intimi specifici che non vadano ad alterare il pH della vagina e soprattutto di ottima qualità.In questo caso è un bene evitare i detergenti del supermercato, ma piuttosto preferire dei prodotti di origine naturale.

Dopo aver lavato i genitali bisogna avere l’accortezza di asciugarli perfettamente in quanto l’acqua potrebbe creare un terreno fertile per ulteriori batteri.Mentre si stanno utilizzando i farmaci contro la candida, sarebbe preferibile astenersi completamente dall’attività sessuale, in quanto eventuali batteri annidati nell’organo genitale maschile potrebbero essere d’intralcio per la barriera protettiva della vulva.

Talvolta si potrebbe anche avvertire del dolore intenso durante il rapporto ed è anche questo uno dei motivi per cui astenersi dall’attività sessuale è fortemente indicato.

Nel caso in cui la problematica dovesse evolversi e continuare ad essere di disturbo per la donna, è sempre consigliabile consultare un ginecologo oppure parlarne con il proprio medico di famiglia.

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